Enpa: non solo euro e austerity. Dall’UE contributo alla tutela di animali e ambiente, ma c’è ancora molto da fare nel segno dei diritti

Una maggiore integrazione tra i Paesi membri e una migliore applicazione delle normative comuni, non certo “meno Europa”. E’ ciò di cui oggi, a sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma, continuano ad avere bisogno gli animali e la natura del nostro Continente. Sessant’anni nei quali abbiamo compiuto un lungo cammino, non sempre lineare ma comunque scandito da direttive e regolamenti fondamentali che, nati sull’onda di una grande mobilitazione popolare, hanno a loro volta contribuito a cambiare non solo la nostra consapevolezza circa le tematiche ambientali, ma il diritto stesso degli Stati. Le colonne di questo percorso sono state le due “direttive madri”, quella sulla conservazione degli Uccelli selvatici (la 409/1979, novellata nel 2009) e la numero 43/1992, nota come direttiva Habitat. 

La prima, la celebre “direttiva Uccelli”, ha posto come misura inderogabile l’obbligo di mantenere in uno stato soddisfacente di conservazione le popolazioni di avifauna, ha vietato – tra l’altro – la cattura massiva (l’uccellagione), ha posto un freno al bracconaggio, ha escluso tutta una serie di specie dall’attività venatoria. Soprattutto ,ha vietato gli spari nelle fasi biologiche fondamentali della migrazione prenuziale, della nidificazione, della dipendenza dei piccoli dai genitori. Ma una tappa essenziale per il mantenimento della biodiversità è anche stata quella segnata dalla direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con il regime di tutela che essa assegna a ecosistemi e territori fondamentali per la sopravvivenza di tanti esseri viventi. 

Su questi due pilastri si è poi sviluppato un ampio corpo di norme ”protezioniste” che ha toccato il suo momento più alto con il riconoscimento agli animali dello status di esseri senzienti avvenuto con il Trattato di Lisbona del 2007 e che per certi versi ha fatto dell’Europa una comunità all’avanguardia nella loro tutela. Dal bando alla sperimentazione animale per fini cosmetici al divieto di commercio e di importazione delle pellicce di cane e gatto, dai tentativi di garantire condizioni minime di benessere agli animali negli allevamenti fino ad arrivare alle norme sui trasporti a lunga distanza, la normativa europea ha fatto passi avanti, spesso importanti, in diversi ambiti. 

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