Martin: lieto fine per una storia di straordinaria arroganza ed ottusità burocratica

La storia di Martin è quella di un simpatico pappagallino che, un giorno, viene rinvenuto impigliato in una zanzariera da una signora che non può tenerlo. Chiama degli amici i quali, avendo un gatto in casa, mettono cartelli in strada, fanno ricerche, ma non riescono a risalire al proprietario. Nasce una profonda amicizia (anche con il gatto!) e decidono di tenerlo. Vicini di casa, parenti, amici: tutti conoscono Martin e il suo affezionato "umano" Franco che lo porta a spasso tranquillo sulla sua spalla.

Dopo 2 anni di felice convivenza, un brutto giorno, la famiglia esce per un pranzo, dimenticandosi di una finestra danneggiata e Martin, probabilmente per curiosità, scappa da casa. Viene ritrovato e portato in una clinica veterinaria: fortuna? No, è da qui che cominciano i guai! Martin è un Conuro guance verdi (pyrrurha molinae hypoxantha, il pomposo nome scientifico) ed appartiene ad una specie protetta dal CITES. Il suo minuscolo anello identificativo è parzialmente abraso, segno che il proprietario originario evidentemente ha voluto renderlo non rintracciabile prima di abbandonarlo. Ma Franco e la moglie non c'entrano nulla, come nulla sanno di CITES: basta parlargli un minuto per capire la loro genuinità e il loro profondo amore per Martin, che raggiungono in clinica chiedendo di riaverlo. Giustamente scatta un procedimento penale contro ignoti per violazione delle norme CITES con un procedimento di sequestro che non viene convalidato dal Magistrato. Qualcuno decide, per l'affido giudiziario in attesa dell'esito del procedimento, di non affidare Martin a coloro che l'hanno evidentemente accudito con amore e in piena salute per 2 anni dopo l'abbandono originario.

Nonostante le continue richieste e gli strazianti richiami di Martin ogni volta che sente nell'altra stanza il suo amico Franco, in una meschina ed arrogante affermazione di piccolo potere non gli viene più neanche permesso di vederlo; dopo qualche giorno sparisce dalla clinica e viene affidato ad una terza persona. Neanche l'intervento di Valerio Staffelli sul settimanale Oggi smuove la questione, che riceve una pomposa burocratica risposta ed una generica, nonchè falsa rassicurazione circa il fatto che la restituzione sarebbe avvenuta entro un mese. L'ottusa pervicacia e la totale insensibilità della autoreferenziale "autorità" si manifestano in modo ancor più evidente quando ci si "dimentica" del procedimento e soprattutto della, nel frattempo, avvenuta archiviazione del caso da parte dell'Autorità Giudiziaria, facendo passare altri 2 anni. Qualche tempo fa vengo interessato del caso, preso a cuore dalla nostra Presidente Nazionale: lo studio della pratica fa emergere da subito le incongruenze con la nostra mission, nonchè l'inconsistenza dei profili accusatori, basati su congetture e soggettive valutazioni, arrivando al lieto fine di queste ore, dove Martin è tornato dai proprietari che ha immediatamente riconosciuto, con loro festeggiato da tutto il palazzo, dai parenti e dagli amici accorsi in massa. 

Facebook
Twitter
LinkedIn