Caccia. Multe e feriti nella giornata d’apertura

Alla vigilia dell'apertura della stagione venatoria 2016-2017, la Fenaveri, organismo di rappresentanza unitaria dei cacciatori, auspicava, con un ossimoro, un inizio stagione festoso. Come se ciò non bastasse, il neonato organismo unitario si scagliava contro “la superficialità di un approccio mediatico salottiero al tema (della caccia, ndr), che nega l'evidenza del valore che diamo al paesaggio, ai boschi, all'economia del made in Italy con le tante produzioni legate alla caccia”. Ecco dunque, in rapida carrellata, una riprova del valore che i cacciatori danno alla tutela del territorio, e degli animali.

In Sicilia, un 60enne è stato sorpreso a sparare all'interno di una riserva naturale, mentre altri tre cacciatori sono stati colti sul fatto mentre utilizzavano strumenti non consentiti. Tutti e quattro sono stati denunciati. A renderlo noto è l'agenzia Ansa, che non è di certo un house organ animalista.

Un migliaio di chilometri a Nord – siamo nel Bresciano – un cacciatore è stato denunciato per bracconaggio perché trovato in possesso di uccelli appartenenti a specie non cacciabili. Tra l'altro, l'uomo, appena avuto sentore di essere stato scoperto dalla Forestale, si è dato alla fuga abbandonando sul posto il proprio cane. Ma si è trattato un tentativo alquanti maldestro poiché il microchip dell'animale, ha permesso agli agenti di risalire al suo proprietario e di procedere a norma di legge. Da registrare, sempre nel Bresciano, le sanzioni per uso di richiami inflitte a sei cacciatori e l'avvelenamento di tre cani “da caccia” (ad opera di ignoti), due dei quali sono morti.

Nel vicino Nord-Est, in Trentino, un bracconiere si è visto contestare il reato di caccia con mezzi vietati, oltre all'esercizio dell'attività venatoria in orario vietato e con l’uso di sorgenti luminose. In Veneto, invece, una doppietta è rimasta ferita dopo essersi sparato ad un piede.

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