Enpa Milano trova gatto senza vita in una casa sequestrata da 2 mesi

È stato trovato l'altro ieri (mercoledì 7 settembre, ndr) presso un’abitazione di via Piattoli, a Milano, il corpo senza vita di un gatto, deceduto da tempo. L'animale si trovava infatti all'interno di un appartamento posto sotto sequestro dai Carabinieri in seguito alla morte del suo proprietario per cause che hanno richiesto un'indagine di polizia giudiziaria.

La segnalazione sulla presunta presenza di un animale ancora vivo nella casa sotto sequestro è arrivata a Enpa Milano il 5 settembre, a distanza di quasi due mesi da quando il proprietario dell’abitazione era deceduto e la casa era stata chiusa per accertamenti.

A seguito della segnalazione, la Sezione Enpa del capoluogo lombardo, si è subito messa in contatto con i carabinieri del comando di Gorla, titolari delle indagini, per chiedere di poter verificare l’effettiva presenza di un gatto all’interno dell’abitazione, come segnalato da un vicino, seppur con gravissimo ritardo.

La segnalazione purtroppo si è rivelata vera e al momento dell’apertura della porta di ingresso dell’abitazione, avvenuta da parte di una pattuglia dei Carabinieri alla presenza del personale di Enpa Milano addetto al soccorso, si è potuto soltanto constatare la morte del gatto che era in avanzato stato di decomposizione.

«Purtroppo i nostri operatori intervenuti sul posto, oltre al cadavere dell’animale, hanno potuto constatare anche la presenza delle tracce inconfondibili della sua presenza, visto che il povero gatto prigioniero aveva lasciato deiezioni sparse per tutta la casa, scatole di cartone di cibo sventrate e vuote e ciotole per l’acqua a terra ormai prosciugate», racconta Ermanno Giudici Presidente di Enpa Milano. «Questi sono i segni inconfondibili del fatto che il gatto fosse rimasto chiuso per lungo tempo all’interno dell’abitazione. Secondo le dichiarazioni della polizia giudiziaria intervenuta sul posto insieme ai soccorritori di ENPA Milano – prosegue Giudici – sono stati ben tre i sopralluoghi effettuati in precedenza negli ultimi due mesi, per lo svolgimento di indagini».

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