Degrado a Roma. Moria di pesci nel laghetto di Largo Labia. Carpe e pesci gatto salvati dall’Enpa di Roma, che si appella all’assessore Muraro: intervengano le autobotti

Centinaia di pesciolini che nuotavano in una pozza di acqua brodosa, putrida e maleodorante; una decina tra carpe e pesci gatto, persino un luccio, ridotti allo stremo con le pinne che fuoriuscivano dalla poca acqua residua; i resti di alcune tartarughe che un tempo popolavano il laghetto e che molto probabilmente sono state uccise dalle condizioni di estremo degrado in cui versa la zona. E' la situazione che hanno trovato, questa mattina, le Guardie Zoofile e i volontari dell'Enpa di Roma, accorsi sul posto per mettere in sicurezza gli animali sopravvissuti, visto che numerosi pesci devono aver perso la vita nei giorni passati dopo una lenta e dolorosa agonia.

Equipaggiati di retini, vasche e stivali, i volontari dell'Enpa sono riusciti a recuperare – non senza difficoltà – e poi a liberare in zona protetta diversi esemplari, con il supporto degli agenti della Polizia di Roma Capitale appartenenti al Terzo Gruppo Nomentano. Ma la situazione resta drammatica, se non disperata, soprattutto per gli esemplari più piccoli. Secondo i volontari, è questione non di giorni ma di ore: se non si riempie l'invaso il prima possibile, centinaia di animali sono destinati con l'evaporazione di ciò che resta del laghetto. Per questo, l'Enpa di Roma, ricordando l'impegno preso in campagna elettorale, lancia un appello alla Sindaca Raggi e all'assessora Paola Muraro affinché autorizzino l'intervento delle autobotti per rabboccare lo specchio d'acqua.

«La situazione del parco di Largo Labia, e quindi del laghetto, è paradossale perché si tratta di uno dei polmoni verdi più belli e preziosi del quadrante nord-orientale della nostra città; un patrimonio collettivo che versa tuttavia in uno stato di gravissimo e colpevole degrado. In questo momento – spiega la Protezione Animali capitolina – ciò che ci preme è salvare la vita di centinaia di animali, poi, una volta portate a soluzione le criticità immediate, accerteremo le responsabilità di questo scempio. E cercheremo di capire come sia stato possibile che i pesci gatto, le carpe e il luccio, animali di certo inconsueti per i nostri laghi urbani, siano finiti in uno specchio d'acqua di pochi metri quadrati».

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