Nel territorio della provincia di Rimini c'è un problema legato al soccorso e al recupero dei selvatici in difficoltà, e si tratta di un problema molto serio visto che l'Enpa riminese interviene il più delle volte, compatibilmente con la disponibilità dei volontari, per soccorrere animali feriti o per recuperare i corpi di quelli ormai deceduti. In un contesto nel quale le istituzioni sono il più delle volte inadempienti se non del tutto assenti. Come è accaduto a gennaio quando il corpo privo di vita di un capriolo è rimasto a lungo sulla carreggiata di una strada molto trafficata vicino alla Repubblica di San Marino.
Per questo l'Ente Nazionale Protezione Animali ha scritto alla Regione Emilia-Romagna, alla Provincia di Rimini e all'Asl sollecitando una presa di posizione al riguardo, anche in considerazione del fatto che la mancata assistenza ai selvatici può mettere in pericolo l'incolumità delle persone come degli animali. «Sino ad oggi, con grande senso di responsabilità, i volontari della Sezione riminese dell'Enpa hanno fatto anche l'impossibile per supplire alle carenze e alle incertezze delle autorità. Ma si tratta, come è evidente, di un compito che va ben oltre le possibilità di un'associazione di volontariato, spiega Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa, che prosegue: «Anche perché è accaduto che quando i nostri volontari intervenissero sul posto in aiuto dei selvatici, trovassero non poche difficoltà ad ottenere la dovuta assistenza, anche veterinaria. E' poi il caso di ricordare che non tutte le specie selvatiche possono essere soccorse facilmente dai volontari, ma che alcune, richiedono competenze e mezzi altamente specializzati».
Insomma, considerando anche che la stagione estiva sta entrando nel vivo, secondo Enpa, è fondamentale che Regione e Provincia intervengano con urgenza. Naturalmente, l'Ente Nazionale Protezione Animali offre la sua piena collaborazione per portare a soluzione tutte le criticità in essere.
