Equide in condizioni incompatibili: si muove il Sindaco di Preganziol (Treviso)

Lo scorso febbraio era giunta all'Enpa di Treviso segnalazione circa la presenza di un cavallo detenuto in condizioni incompatibili a Preganziol (Treviso), perché ospitato in un locale privo di illuminazione naturale e artificiale, poco ventilato e in precarie condizioni igienico-sanitarie. Verificata la fondatezza della notizia, i volontari avevano subito avvisato il Comando di Polizia Locale di Preganziol, intervenuto sul posto insieme a personale dell'azienda Ulss 9 di Treviso, riscontrando come gli spazi destinati all'animale fossero del tutto inadeguati a garantirne il benessere. E così, pochi giorni fa, il Sindaco del Comune di Preganziol, Paolo Galeano, ha ordinato al proprietario dell'equide di spostarlo entro sette giorni dalla notifica dell’atto, e di regolarizzare la situazione sia dal punto di vista igienico sanitario della struttura di ricovero, che da quello amministrativo-anagrafico, poiché l'esemplare – una femmina adulta – era risultato sprovvisto di microchip.

«La decisione assunta dal Sindaco di Preganziol è ammirevole; è il segno più evidente di quanto stiano cambiando i tempi. È importante che tutti i Comuni della provincia adottino specifici regolamenti per il “benessere animale” – ha commentato il presidente di Enpa Treviso, Adriano De Stefano – e che li facciano rispettare».

Da questo punto di vista, il Comune di Preganziol è uno dei più virtuosi, avendo adottato un “Regolamento per la tutela e il benessere degli animali” che non solo stabilisce le misure e le caratteristiche dei ricoveri per i cani, ma disciplina la detenzione degli equidi, dei volatili, degli animali esotici, dei rettili, degli ovini, dei caprini, dei suini e degli animali acquatici, prevedendo per alcuni di loro specifiche dimensioni strutturali».

Se il proprietario della cavalla non dovesse ottemperare all’ordinanza del Sindaco, sarà fatta segnalazione all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’art 650 del codice penale (reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), ma «per il momento – ha aggiunto De Stefano – confidiamo in uno spontaneo ravvedimento e in un volontario adeguamento alla vigente normativa , poiché ciò che a noi interessa è la presa di coscienza, da parte dei cittadini, delle necessità igienico-sanitarie ed etologiche degli animali».

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