Caccia. Spari nelle aree protette Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf alla Commissione Agricoltura della Camera: no a caccia selvaggia. Si sta superando il limite

Possibilità di cacciare i cinghiali anche nelle oasi di protezione e nelle foreste demaniali, vale a dire all'interno di territori oggi interdetti all'attività venatoria. E' quanto prevede un emendamento al Collegato Agricoltura che va a modificare il testo del Collegato Ambientale, che, pur essendo entrato in vigore da pochi giorni, è già oggetto di un restyling filo-venatorio. Una proposta di deregulation che non solo non è necessaria, visto che già oggi l'articolo 19 della legge 157/92 prevede la possibilità di interventi di controllo, attuati e coordinati dal personale pubblico di vigilanza, eventualmente coadiuvato dai proprietari e dai conduttori dei fondi interessati, ma che potrebbe avere effetti devastanti a causa del suo principio ispiratore di forte deregolamentazione.

Se approvato, l'emendamento a prima firma Susanna Cenni (PD) presentato alla Commissione Agricoltura della Camera causerebbe infatti un disturbo biologico devastante anche per le specie che non sono oggetto dell'intervento, permettendo l'attività venatoria in periodi biologici delicatissimi come ad esempio le fasi di riproduzione degli uccelli selvatici, peraltro fortemente protette dalla direttiva comunitaria.

E che dire poi dei problemi che l'attività venatoria nelle oasi di protezione arrecherebbe alle persone, alla loro fruizione naturalistica se non alla loro stessa incolumità? In questo senso, si consideri che le oasi istituite ai sensi della legge 157/92 sono oggi anche luoghi ampiamente frequentati da visitatori, turisti, escursionisti, scolaresche, bambini, e in genere da un gran numero di persone che cercano tranquillità e contatto con la natura e che invece potrebbero ritrovarsi in piena battuta di caccia.

La gravità della situazione è tale da spingere all'immediato ritiro dell'emendamento, ovvero ad un suo stop da parte delle persone di buon senso. Per questo le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf hanno scritto una lettera urgente ai componenti della Commissione Agricoltura, chiedendo appunto di ripensarci.

«Riteniamo davvero irresponsabile il contenuto degli ultimi due commi dell'emendamento n. 1.17 in merito alla previsione di diverse e ulteriori deroghe per attività di controllo ed abbattimento dei cinghiali all'interno delle zone di divieto venatorio istituite dagli enti territoriali», scrivono le associazioni «tanto più in assenza degli agenti venatori pubblici degli enti preposti o delegati. I presentatori ritirino l'emendamento o la Commissione lo bocci. Abbiamo ben presenti le pressioni e gli interessi tutti privati delle lobby venatorie, ma così si sta superando il limite».

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