Giostra dell’Orso, il Tribunale di Pistoia: Enpa e Oipa hanno diritto di manifestare il proprio dissenso

"Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. All’articolo 21 della Costituzione si rifà la sentenza pubblicata venerdì 5 febbraio 2016 dal Giudice dr. Giuseppe Ciccarelli Tribunale di Pistoia in cui si riconosce all’Enpa e all’Oipa il diritto di manifestare il proprio pensiero contro la Giostra dell’Orso, e rigetta tutte le istanze mosse loro dal Comitato Cittadino Giostra dell’Orso.

Questi i fatti: lo scorso novembre l’Enpa e l’Oipa hanno realizzarono una campagna di comunicazione contro la Giostra dell’Orso affiggendo, in varie parti della città di Pistoia, dei grandi manifesti 6 x 6. Nei manifesti appariva un’immagine dell’ultima edizione della Giostra, nel momento drammatico in cui uno dei due cavalli si rompe la gamba durante la corsa. L’immagine era accompagnata da un messaggio scritto: “Nessuna regola salva i cavalli… 11 morti, 16 feriti di cui la sorte è sconosciuta, 27 vittime non bastano? Aboliamo la giostra dell’Orso”.

Il 3 dicembre, il Comitato Cittadino Giostra dell’Orso si è rivolto al Tribunale di Pistoia chiedendo con un provvedimento d’urgenza la rimozione di tutti i manifesti e lo stop ad ogni ulteriore diffusione degli stessi e del messaggio ivi contenuto a tutela dei diritti del Comitato e l’obbligo da parte di Enpa e Oipa di pubblicare il provvedimento sui maggiori quotidiani a livello locale.

La sentenza, arrivata venerdì 5 febbraio, rigetta tutte le istante mosse contro le associazioni, che sono state diferse dagli avvocati Danilo Giacomelli e Gianluca Sebastio, e afferma che: “[…] la condotta denunciata appare lecita alla stregua dell’esercizio del diritto di manifestazione del pensiero funzionale alla tutela degli interessi di cui entrambe le associazioni convenute si fanno portatrici “e “[…] le espressioni ed immagini utilizzate non appaiono eccedenti i limiti entro i quali il diritto di manifestazione del pensiero prevale sulla sua compressione ”.

La tragica fine dei due cavalli durante la Giostra dell’Orso 2014 non è che l’ultimo episodio di una serie che dal 1980 ad oggi conta una ventina di casi accertati. “Non siamo contro la manifestazione in se – dichiara sempre Rossella Ghelardini, presidente sezione Pistoia dell’Enpa – ma contro l’utilizzo degli animali in tali contesti che infliggono delle sofferenze al solo scopo del divertimento di pochi”.

La Giostra dell’Orso, che si tiene a Pistoia il 25 luglio di ogni anno, ha avuto uno stop dall’Amministrazione comunale nel 2014 dopo i gravi incidenti che hanno portato alla soppressione di due cavalli. La prima edizione della Giostra risale al 1947 per poi essere interrotta solo dieci anni dopo. Ripristinata nel 1975, la Giostra nella sua forma attuale non ha niente a che vedere con la gara di velocità di cavalli purosangue, lungo un percorso cambiato varie volte nel tempo, che si correva fin dal XII secolo per i festeggiamenti di San Jacopo, patrono della Città, come confermato dagli studiosi di tradizioni popolari.

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