Caccia, le associazioni: massima attenzione nell’attuare lo stop anticipato a tre specie di avifauna

«A seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 gennaio, che ha disposto l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle regioni Toscana, Calabria, Marche, Puglia, Lombardia, Liguria ed Umbria per imporre lo stop anticipato al 20 gennaio della caccia per le specie Tordo bottaccio, Cesena e Beccaccia, chiediamo agli enti interessati, al Corpo Forestale dello Stato, alle Polizie Provinciali e a tutti gli altri organismi preposti al controllo, di vigilare quanto possibile per impedire episodi di bracconaggio e di uccisione illegittima di esemplari di tali specie nell'ultima decade del mese». Così le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu, Wwf.

Proprio per evitare il rischio di una nuova procedura d'infrazione, il Ministero dell'Ambiente era già intervenuto lo scorso anno imponendo lo stop venatorio al 20 gennaio per le stesse specie, a seguito dell'apertura da parte della Commissione europea del caso UE PILOT 6955/2014 (la Pilot è l'anticamera di una procedura d'infrazione)che accusava l'Italia – giustamente – di consentirne gli abbattimenti nel periodo della migrazione pre-nuziale.

«E' vergognoso che il Governo sia stato costretto ad intervenire nuovamente nei confronti di alcune Regioni che, pur di non perdere gli ormai sempre minori consensi del mondo venatorio, hanno volutamente ignorato le prescrizioni introdotte già nella scorsa stagione venatoria. Evidentemente ad alcuni amministratori sta a cuore solamente la "lobby venatoria" e non la tutela di tutti i cittadini che, nel caso di apertura di procedure d'Infrazione, rischierebbero di pagare le successive eventuali multe. E dal momento che spesso compaiono le "delibere dell'ultimo minuto", approvate in fretta e in furia da regioni e province per impedire ricorsi e/o intralci all'attività venatoria e apportare modifiche peggiorative – proseguono le associazioni – bene ha fatto il Ministero dell'Ambiente ad ottenere una clausola che determina l'invalidità di tali delibere: un provvedimento che, auspichiamo, possa in futuro essere attuato anche dopo l'approvazione dei calendari venatori, spesso modificati a pochi giorni dall'apertura della caccia».

Facebook
Twitter
LinkedIn