Randagismo, sul sito dell’”Unità” è di scena una tavola rotonda “virtuale”

Prosegue sul sito internet dell'”Unità” il confronto a distanza sul tema del randagismo, avviato nei giorni scorsi da un articolo dell'onorevole Anzaldi, cui hanno fatto seguito autorevoli interventi del presidente dell'Anci, Piero Fassino, e della senatrice Silvana Amati, Responsabile PD Tutela e Salute Animali. Ieri, poi, è stata la volta di chi è stato tra gli artefici di quel processo legislativo da cui è nata la legge 281/91 sul randagismo: l'attuale consigliera nazionale di Enpa, Annamaria Procacci, che in Parlamento ha più volte seduto tra i banchi dei Verdi. Ma ecco cosa scrive Procacci a proposito della nostra normativa e delle strategia di prevenzione e contrasto al randagismo.

Bene ha fatto l’onorevole Michele Anzaldi ad affrontare da queste pagine la questione del randagismo; una questione che, come dice il presidente dell’Anci, Piero Fassino, è al centro dell’attenzione di cittadini, associazioni animaliste, rappresentanti istituzionali.

L’Ente Nazionale Protezione Animali, che da sempre lavora per la prevenzione e il contrasto di questo doloroso fenomeno, ne ha sempre denunciato la causa primaria: la mancata applicazione della normativa nazionale, che ha incontrato sul suo cammino numerosi nemici, dalle Regioni alle Asl passando per i Comuni.

Nata ormai 25 anni fa, con una grande e condivisa mobilitazione dell’opinione pubblica e dei partiti, la legge 281/91, come noto, pose fine alle incivili soppressioni di cani e gatti in stato di abbandono, fornendo gli strumenti per la progressiva soluzione del randagismo, a cominciare dalle sterilizzazioni, uno dei capisaldi del sistema legislativo. Ed è proprio questo il punto che l’onorevole Anzaldi molto opportunamente riprende e rilancia. Oggi è assolutamente necessaria una campagna per la piena implementazione della normativa-quadro: la verifica su tutto il territorio nazionale dell’identificazione degli animali attraverso l’anagrafe canina, seguita a stretto giro da una campagna di controllo delle nascite a livello regionale, che preveda misure premiali che incoraggino anche la sterilizzazione dei cani già adottati. Una iniziativa nazionale civile, intelligente e remunerativa che rappresenta un investimento in termini di benessere e felicità degli animali che, in diminuzione, troveranno più facilmente una casa e una famiglia. Ma un investimento anche per i Comuni che, grazie a queste buone pratiche, avranno la possibilità di svuotare i canili con un significativo beneficio per le loro casse.

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