Controlli antibracconaggio dell’Enpa Salerno: fenomeno diffuso sul territorio

Appostamenti di caccia e gabbie trappola per l'avifauna. Li hanno scoperti le Guardie Zoofile dell'Enpa di Salerno durante una perlustrazione nel Parco Regionale del fiume Sarno. Dopo aver controllato alcuni cani segnalati nei giorni scorsi per maltrattamento o abbandono, le Guardie hanno effettuato dei controlli lungo le sponde del fiume senza trovare traccia dei cacciatori, forse a causa del forte vento e della pioggia. Ciò che invece i volontari hanno trovato sono i segni del bracconaggio: a San Marzano sul Sarno, infatti, sono stati individuati più appostamenti fissi non autorizzati lungo le sponde del fiume con tanto di capanni e stampi di plastica raffiguranti esemplari di anatidi. Questi ultimi sono stati rimossi in quanto posti in area Parco.

A pochi chilometri di distanza, in un terreno incolto, è stata trovata una gabbia trappola composta da tre aree; le due laterali con porta a scatto per catturare avifauna, mentre in quella centrale centrale era detenuto un esemplare di Frosone (Coccothraustes coccothraustes) che fungeva da richiamo vivo, chiara intenzione da parte del bracconiere di voler catturare avifauna particolarmente protetta.

Nonostante i controlli effettuati sul posto, i volontari Enpa non sono riusciti ad individuare il cacciatore di frodo, ma hanno comune hanno proceduto al sequestro dell'esemplare; per il quale sono stati ravvisati i reati di maltrattamento e detenzione senza privi di anello o segno identificativo. Il Frosone, detenuto in una gabbia di dimensioni ridotte e colma di escrementi, presentava le timoniere totalmente rovinate dalle sbarre ed una ferita sul becco provocata dai tentativi di liberarsi. L'Enpa continuerà il monitoraggio della zona per contrastare il problema dell'eccessivo randagismo e il controllo dei microchip.

Facebook
Twitter
LinkedIn