Roma. A Piazza Sonnino “lancio del falco” contro gli storni. Enpa: inutile trovata elettorale, peccato la campagna non sia ancora iniziata

«Il lancio del falco, in programma questo pomeriggio a Piazza Sonnino, altro non è se non una trovata elettorale pensata per tirar su qualche voto. Del resto, se qualcuno pensasse che tale iniziativa servisse veramente ad allontanare gli storni, in tal caso gli consiglieremmo vivamente di frequentare un corso accelerato di etologia per apprenderne almeno le basi». Lo dichiara Andrea Brutti dell'ufficio Fauna Selvatica di Enpa, che prosegue: «Mi sembra evidente che gli organizzatori di questo "happening" ignorano le strategie messe in atto dagli storni contro i falchi. Si sono mai chiesti, gli organizzatori, a cosa servono le "danze" eseguite nel cielo da centinaia di esemplari di storni che in questo modo danno vita e forme e figure per noi bellissime e affascinanti? Evidentemente costoro non sanno che tali danze hanno proprio la funzione di tenere lontani i predatori, come il "povero" falco di oggi. Infatti l'assembramento degli esemplari in grossi stormi, "confonde" i rapaci, i quali, privi di punti di riferimento, non sono in grado di concentrarsi su una singolo uccello».

Anche la pretesa funzione dissuasiva del falco è inefficace. «I falchi cacciano unicamente esemplari in volo – aggiunge Andrea – non quelli posati sui rami degli alberi. Invece, a Roma c'è un problema di "dormitori", che, tra l'altro, sarebbe risolvibile con opportune potature, condotte naturalmente in un periodo in cui non recano disturbo ai selvatici, e con altri progetti mirati».

Stando così le cose, è dunque forte il sospetto che "il lancio de falco" sia una iniziativa di natura "propagandistica". «Ci auguriamo solamente che non siano stati stanziati fondi pubblici per un "happening" del tutto inutile – conclude Andrea Brutti – che non risponde agli interessi né dei cittadini, che amano e rispettano gli animali, di chi cerca con un approccio scientifico di convivere in modo sostenibile con questi animali, che, lo ricordiamo, hanno scelto di rifugiarsi in città perché qui il clima è più mite rispetto alla campagna a causa dell'inquinamento luminoso e chimico. Pertanto, un altro degli strumenti efficaci per contrastare la presenza degli storni nei centri abitati, è quello di intervenire proprio sui fattori che determinano tale inquinamento».

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