Oggi come trent'anni fa i cacciatori vengono considerati come un “serbatoio di voti”. Questo suggerisce la lettura dei calendari venatori di tante regioni, ricchi di inadempienze gravi alla legge nazionale 157/92 e al diritto comunitario (direttiva “Uccelli”). In questo scenario non manca neanche, alla vigilia dell'apertura generale del 20 settembre, un “regalo last minute” della Giunta del Molise, che, fresco di approvazione (ieri sera), dilata i tempi di caccia di diverse specie anticipandoli al 20 settembre, mentre il calendario venatorio originale stabiliva l'inizio al 1° ottobre e in base a questo requisito aveva ottenuto il parere favorevole dell'Ispra. Una modalità di deliberare, quella messa in atto dalla Regione Molise, inaccettabile per i cittadini italiani.
Anche per questo dunque ci sono almeno 10 valide ragioni per dire no una volta per tutte alla caccia:
1) Perché, oggi più che mai, è eticamente inaccettabile uccidere per divertimento;
2) Perché la società italiana ha maturato, da anni, una cultura nuova, di rispetto per gli animali. Cacciatori, arrendetevi, siete circondati: il 78,8% degli italiani (+4% sul 2014, secondo Eurispes) è contrario all'attività venatoria;
3) Perché la crisi ambientale è fortissima, gli habitat devastati, il consumo di suolo senza freni e senza una legge, come in altri Paesi europei. Lo sconvolgimento del clima ha pesanti conseguenze sulla fauna. Ci vuole del coraggio ad ammazzare per gioco animali provati o stremati da una stagione caldissima e dalla siccità;
4) Perché il declino di tante specie è grave ed in Italia, un tempo “giardino d'Europa”, si spara a ben 19 specie di avifauna in stato di conservazione sfavorevole (spec 2 e spec 3).
5) Perché molte regioni, a 20 anni da quella che doveva essere la messa a regime della legge nazionale sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, n 157/92, non hanno provveduto ad emanare i Piani Faunistico Venatori Regionali, senza i quali l'attività venatoria è illegittima.
6) Perché molte regioni hanno emanato calendari venatori per la stagione 2015-2016 prevedendo la caccia nella fase di migrazione prenuziale, di riproduzione e dipendenza dei piccoli dai genitori, in violazione della direttiva europea 147/2009 (“Uccelli”).
7) Perché la caccia comporta un devastante disturbo biologico su tutte le specie,anche quelle che non sono oggetto di spari, in quanto sconvolge i normali ritmi di vita, compresa la possibilità di ricerca del cibo.
8) Perché la caccia continua ad avvelenare l'ambiente con il piombo delle cartucce. Viola il diritto dei cittadini alla proprietà privata grazie al mostro giuridico rappresentato dall'art.842 del Codice Civile, che permette l'ingresso dei cacciatori nei fondi privati.
9) Perché nella sola stagione venatoria 2014-2015 la caccia ha causato la morte o il ferimento di oltre 80 persone (dati Associazione Vittime della Caccia), colpite da armi di portata devastante, come quelle impiegate nella caccia al cinghiale: un problema di sicurezza per la pubblica incolumità.
10) Perché i cacciatori, la cui età media è ormai elevatissima hanno una crescente probabilità di causare “incidenti” venatori, oltreché di restarne vittima.