Cinghiali. Documento tecnico di Enpa alle Regioni: controlli sul territorio; moratoria sugli allevamenti; stop al mercato nero. Applicare metodi ecologici obbligatori

Vietare i ripopolamenti venatori; condurre accurati censimenti scientifici (ad oggi inesistenti) per valutare la consistenza delle popolazioni; applicare i metodi ecologici obbligatori per legge, gli unici realmente efficaci nella gestione faunistica; fermare una volta per tutte il mercato nero della carne di cinghiale. Sono questi i punti principali del documento tecnico-strategico che l'Ente Nazionale Protezione Animali ha inviato di tutte le regioni italiane; un vero e proprio vademecum che descrive le politiche da attuare sul territorio per affrontare in modorisolutivo la “questione cinghiali”. Per affrontarla, cioè, dal punto di vista della scienza, senza quegli inutili allarmismi che stanno portando sindaci ad emettere ordinanze di abbattimento, illegali e insensate.

«Provvedimenti – spiega Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – basati su urgenze prive di riscontro con la realtà, frutto probabilmente di disinformazione; una mancanza, questa, estremamente grave per le pubbliche amministrazioni che dovrebbero invece governare il territorio con cognizione di causa. L'obiettivo del nostro documento è dunque quello di spingere gli amministratori a comportamenti e scelte politiche di buonsenso evitando di autorizzare gli spari contro tutto ciò possa essere percepito esageratamente e grossolanamente come pericolo, il quale è causato da comportamenti scorretti dell'uomo».

Anche perché le uccisioni, oltre ad essere eticamente inaccettabili, producono il risultato opposto, causando un incremento delle popolazioni dovuto ad una dispersione del branco sul territorio e ad un conseguente aumento del potenziale riproduttivo delle femmine. Bisogna pertanto prendere atto del fallimento degli abbattimenti selettivi quale strumento di gestione faunistica – se fossero stati realmente efficaci, non vivremmo certo in uno stato di perenne allarmismo –prevedendo invece interventi mirati quali il divieto di commercializzare cinghiali vivi; il controllo sugli allevamenti abusivi (di cinghiali); il divieto di allevare suidi allo stato brado (si riproducono con i cinghiali); la messa al bando dei ripopolamenti venatori.

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