Enciclica di Papa Francesco. Enpa: l’uomo non è né padrone né dominatore del creato, sia invece il suo custode e curatore

«Ci riconosciamo pienamente in quella visione e in quella etica di responsabilità, in quel senso del limite, in quell'amore per il pianeta invocati da Papa Francesco attraverso l'enciclica “Laudato sì”: l'uomo non può essere né il padrone né il dominatore del creato, ma, semmai, deve esserne il custode». Così Annamaria Procacci, consigliera nazionale di Enpa, sulle anticipazioni relative all'enciclica “ambientale” di Papa Francesco, diffuse dalla stampa.

«Ma per essere custode e non dominatore, curatore e non oppressore, è fondamentale che, – prosegue Procacci – l'uomo si rifaccia all'esempio di San Francesco e recuperi la capacità di mettersi in relazione con il vivente, sentendosi parte di un tutto, rinnovando il desiderio e la voglia di vedere, sentire, comunicare con l'incredibile ricchezza di vita del pianeta. Capacità che, come ricorda Papa Francesco, sembriamo avere dimenticato, o meglio sacrificato in nome di un sistema economico, di un “progresso”, di una visione mercantile che troppo spesso non tengono conto di norme, valori e principi etici. E che hanno condotto ad un ipersfruttamento delle Terra, ormai prossima al collasso; alla rapine delle risorse dei popoli più fragili; alla sesta estinzione di massa, la prima causata da una specie, la nostra».

«Abbiamo più volte sottolineato come la deforestazione, la cementificazione, gli allevamenti intensivi – precisa la consigliera di Enpa – non abbiano colmato il divario tra il Nord e il Sud del mondo, semmai lo hanno aggravato, né abbiamo risolto l'emergenza della fame che, anzi, risulta talvolta ancora più acuta, poiché le risorse che potrebbero sostenere centinaia di milioni di persone vengono invece destinate ad alimentare le “macchine animali”, allevate soprattutto per le tavole del mondo occidentale».

Facebook
Twitter
LinkedIn