«Desidero esprimere i miei vivi ringraziamenti e il mio plauso a quegli agenti del Gruppo Trevi della Polizia di Roma Capitale che hanno permesso, fermando il traffico cittadino, l'attraversamento e la messa in salvo di una famiglia di germani reali, una mamma con i suoi piccoli al seguito, consentendo loro di raggiungere il Tevere. Un gesto che dovrebbe essere d'esempio per tutti, non solo per le forze dell'ordine». Questo il commento della presidente dell'Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi, dopo avere visto che documenta l'assistenza prestata dalla Polizia di Roma Capitale alla famiglia di germani. «Sono fotogrammi molto commoventi e, se è vero che dagli animali abbiamo molto da imparare – continua la Presidente – è altrettanto vero che ogni giorno aumentano i cittadini a cui sta a cuore la loro protezione. Anche se c'è chi ancora chi fa loro del male, chi li sfrutta e chi li imprigiona: su questa, e contro gli illeciti commessi ai danni di tutti gli animali, l'Enpa supporta con un impegno quotidiano i nostri corpi di polizia».
«In questo periodo, che coincide con la fase della riproduzione e della nidificazione della fauna selvatica, può capitare di imbattersi nell'attraversamento dei lungofiumi da parte di alcune mamme con piccoli al seguito», spiega Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di ENPA.«A Roma perfino le sponde fangose, e non sempre pulite del Tevere possono rappresentare un habitat accogliente per alcune specie di avifauna tra cui, come in questo caso, il Germano reale. Se poi si tratta di "piccole oasi" non cementificate – prosegue Brutti – ci troviamo in presenza di una importante risorsa per la biodiversità cittadina».
Ma cosa fare se ci si trova in una circostanza del genere e la Polizia Capitale non può intervenire?«Come prima cosa si deve cercare di mettere in salvo i piccoli, magari con l'aiuto di un'altra persona. Bisogna cercare di "inseguire" la mamma e i suoi figli per guidarli verso le le sponde del fiume, come hanno fatto gli agenti del video. In casi estremi, se la mamma se ne dovesse andare via lasciando i pulcini ad "attenderla", bisogna prenderli, metterli in uno scatolone aperto (ciò permette al genitore di mantenere il "contatto", specie se si trova nelle vicinanze) e portarli sempre vicino alle riva del fiume. Invece, se il genitore non dovesse tornare per accudire i piccoli, occorre contattare il più vicino centro di recupero della fauna selvatica e chiedere agli operatori il da farsi».