Quella della nascita di sette cuccioli di orso rappresenta un'ottima notizia che, tuttavia, non cancella e non nasconde i timori più volte espressi dall'Ente Nazionale Protezione Animali per il futuro dei plantigradi, appartenenti tra l'altro ad una specie particolarmente protetta.
«Le nostre preoccupazioni derivano da una lunga e tragica casistica di esemplari uccisi, "dispersi", catturati e reclusi soltanto perché ritenuti "problematici" in un contesto di crescente allarme per la tutela della biodiversità anche da parte di moltissimi cittadini . In questo scenario – spiega Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – la vicenda di Daniza è assurta a simbolo ma non si tratta purtroppo di un episodio isolato»
Per questo, l'Ente Nazionale Protezione Animali ritiene imprescindibile una costante attività di monitoraggio del Corpo Forestale dello Stato. «Anche per evitare possibili fughe di notizie sulla localizzazione degli orsi: alcune persone – prosegue Brutti – spalleggiate anche da una parte del mondo politico alla ricerca di facili consensi, non gradiscono la presenza dei plantigradi sul territorio e questo, come purtroppo insegna l'esperienza, ne mette in pericolo l'incolumità».
D'altro canto le misure prese dalla Provincia, proprio da coloro i quali nonostante la tragedia di Daniza si trovano ancora ad occupare le stesse cariche, sono del tutto inadeguate e insufficienti.
«Mancano campagne di informazione serie ed efficaci che, tra l'altro risultano un po' deboli anche dal punto di vista del messaggio. Infatti – puntualizza Brutti – più che invitare al rispetto e alla prudenza, è necessario essere più incisivi, ovvero si dovrebbe ricordare che il disturbo alla fauna selvatica in generale, e agli orsi in particolare, oltre a costituire regola di buonsenso, può (e deve) essere severamente sanzionato; così come lo possono e lo devono essere tutti coloro i quali non seguano le prescrizioni del Corpo Forestale dello Stato al riguardo. Ci auguriamo che i sette cuccioli di orso e le loro mamme abbiano una sorte molto diversa di quella toccata alla povera Daniza ed ai suoi piccoli; proprio per questo chiediamo siano prese tutte le opportune misure per evitare incontri ravvicinati, più o meno fortuiti, con le persone».