L'Ente Nazionale Protezione Animali prende posizione contro le dichiarazioni del sindaco di Asciano (Siena), il quale vorrebbe percorrere l'inutile e alquanto demagogica strada degli abbattimenti di lupi – una soluzione improponibile per legge poiché i lupi appartengono a una specie particolarmente protetta in Italia e in Europa -, ma non affronta il vero nocciolo del problema: l'applicazione della legge 281/91 un materia di prevenzione del randagismo e la legge regionale toscana 59/2009.
«Il vero nodo del problema è rappresentato proprio dalla mancata applicazione delle leggi e delle ordinanze Ministeriali che riguardano i cani randagi e i cani vaganti, anche quelli di proprietà, su cui non vi sono controlli», spiega Giovanni Pacini, responsabile della Protezione Animali senese nonché Guardia Zoofila. «Infatti, i responsabili degli attacchi alle greggi non sono solo i lupi ma i randagi e i cani vaganti, tra l'altro non sterilizzati e quindi liberi di riprodursi. Tuttavia – prosegue Pacini – su un punto è necessario fare chiarezza: se gli animali, così come suggerisce anche il buonsenso, fossero custoditi in modo opportuno, regolare e responsabile, il "problema" non esisterebbe».
Ad ogni modo, l'Enpa ha più volte espresso in ogni sede la propria disponibilità a collaborare, anche con il mondo degli allevatori che subiscono ingenti perdite economiche e che, quando si parla di "eliminazione" (di lupi, come di altri animali), vengono tratti in inganno: come dimostrano 20 anni di politiche di abbattimenti e il continuo stato di emergenza che vive il nostro Paese, nessuna uccisione di fauna, ha mai risolto il problema né della presunta sovrappopolazione né degli attacchi. Al riguardo può essere portata ad esempio la gestione degli ungulati, attuata solo ed esclusivamente dalle associazioni venatorie, che non ha prodotto altro risultato se non quello di determinare un incremento del numero di esemplari. Tuttavia, se c'è un problema, Enpa vuole aiutare a risolverlo seriamente.
Invece, per quanto riguarda la questione dell'impiego di cani per la sorveglianza delle greggi – cani che rappresenterebbero un pericolo per i turisti – la Protezione Animali sollecita lo stesso Sindaco di Asciano ad applicare, per dovere, tutte le opportune misure (controlli sullo stato di salute, sterilizzazioni, microchipatture) tese a prevenire i fantascientifici attacchi dei cani a danni di turisti, che non risultano essere accaduti. «Il Sindaco – conclude il responsabile della Protezione Animali senese – fa inutile e insensato allarmismo. Enpa comunque è disponibile a collaborare con il Comune con i propri comportamentalisti e con le proprie Guardie Zoofile per controlli sul territorio».
«E' bene fare chiarezza: che si tratti di lupi, cani, meticci o "ibridi" per la normativa italiana sono tutti protetti dalla legge 157/92, dalla 281/91 e anche 189/2004 contro le uccisioni e i maltrattamenti. Pertanto, avvallare o promuovere inutili iniziative per abbatterli significa prendere in giro agricoltori e allevatori, presentando loro come efficaci e definitivi interventi del tutto impraticabili, così come è impraticabile la modifica di queste normative più volte paventata da rappresentanti istituzionali. In questo modo – aggiunge Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna selvatica – si cercano di nascondere anni di inadempienze, che tra l'altro hanno costretto il Governo ad approvare una risoluzione per intervenire a fronte di una reiterata e costante inosservanza della legge 281/91 per la prevenzione del randagismo. Noi siamo a fianco di tutti coloro che, siano essi allevatori o agricoltori, al di là di ogni strumentalizzazione, vogliono risolvere tali problemi senza fraintendimenti: non &egr