Delfinario di Rimini. L’Enpa deposita la costituzione di parte civile. Udienza rinviata al gennaio 2016. Presentato accesso agli atti

Nella giornata di apertura del processo contro i responsabili del delfinario di Rimini, sotto accusa per i reati di maltrattamento (articolo 544 ter codice penale) e detenzione incompatibile (articolo 727 codice penale), l'Ente Nazionale Protezione Animali ha depositato la costituzione di parte civile. L'udienza è stata quindi aggiornata al 28 gennaio 2016, giorno in cui il giudice sarà chiamato ad esprimersi, tra l'altro, proprio sulle richieste di ammissione in giudizio delle parti.

Nonostante le predette ipotesi di reato, nonostante il sequestro di ben quattro esemplari di delfino, nonostante il diniego ministeriale dell'autorizzazione quale giardino zoologico, nonostante un decreto di chiusura pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; nonostante tutto questo il “delfinario” di Rimini continua ad essere in attività con i leoni marini. Per questo l'Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato alle autorità comunali una richiesta di accesso agli atti per prendere visione del provvedimento in forza del quale la struttura organizza spettacoli con animali.

«Situazione tanto più surreale in quanto l'anno scorso la struttura poté salvare la stagione grazie ad una autorizzazione comunale quale spettacolo viaggiante – dichiara l'Enpa – . Siamo in attesa di conoscere l'esito della nostra richiesta; dopo di che interverremo nelle sedi più opportune per far cessare eventuali ulteriori situazioni di illegalità. Basta con le forzature e gli stratagemmi: è ora di far rispettare le norme vigenti. Anche al delfinario di Rimini».

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