Animali. Orso scomparso in Lombardia, Enpa: un bollettino di guerra, servono pene più severe

 «La scomparsa del giovane orso M25 in Lombardia, di cui non si ha notizia da diverse settimane, alimenta una giustificatissima preoccupazione e rientra nella vera emergenza-orsi che si registra ormai nel nostro Paese. Chiediamo al ministro dell'ambiente di aprire un autentico dossier su questa emergenza, il cui simbolo è senza dubbio la morte annunciata dell'orsa Daniza. Chiediamo a Governo e Parlamento di adottare norme decisamente più severe per chi uccide la nostra biodiversità, soprattutto gli animali selvatici particolarmente protetti: non sono più tollerabili sanzioni così blande come quelle esistenti. Siamo infatti in presenza di un vero bollettino di guerra, se si guarda ai dati disponibili ed al numero ridotto della popolazione dei plantigradi sul nostro territorio», lo dichiara la consigliera nazionale dell'Enpa Annamaria Procacci.

Infatti, nel suo rapporto 2014, la Provincia Autonoma di Trento conta la morte di 23 orsi tra il 2002 e il 2014, uccisi per “cause umane” nella metà dei casi; secondo dati citati dal Wwf dal 2010 al 2014 in Centro Italia ben 13 orsi bruni marsicani sono stati uccisi da “bocconi avvelenati, malattie trasmesse dal bestiame allevato, bracconaggio e da altre cause che ancora oggi restano sconosciute”. Negli ultimi mesi, dopo la morte di Daniza avvenuta il 10 settembre scorso, una fucilata ha stroncato a Pettorano (L'Aquila) un orso, mentre tra fine marzo e i primi di aprile un altro animale è stato trovato morto in Trentino probabilmente ucciso dal veleno.

«Gravissime – prosegue Procacci – sono le responsabilità di chi fa del terrorismo contro la sparuta popolazione di orsi, di chi crea allarmismi, di chi impedisce quella necessaria maturità che porta alla convivenza tra la nostra specie e le altre. Convivere è doveroso e possibile. Per chi fosse danneggiato nei suoi interessi economici, ricordiamo ancora una volta che esistono rimborsi, di cui anche in sede parlamentare abbiamo chiesto l'assoluta tempestività e congruità. Nessuno ha il diritto di dimenticare che ormai nel nostro Paese la cultura di rispetto verso gli animali è profondamente radicata e che l'orso, insieme al lupo, è per l'opinione pubblica il simbolo più sentito e caro della biodiversità».

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