Il coniglio bastonato al parco Querini di Vicenza non ce l’ha fatta: vittima della stupidità umana.

Ma sulla vicenda un certo tipo di animalismo sta dimostrando il peggio di sè, dando in questo modo ragione a chi bolla le nostre giuste battaglie come estremiste. Se l'accoppiata mamma/bambino non deve costituire, come invece spesso avviene, alibi sociale per compiere qualsivoglia gesto incivile o maleducato, al tempo stesso il pericolo è che alla violenza, anche solo nelle parole, si aggiunga altra violenza, come le minacce espresse sui social al bambino autore del gesto ed alla sua mamma che ha assistito senza intervenire..

"Un vortice negativo di esponenziale tensione" commenta Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale ed attuale responsabile della Sezione di Vicenza "ricade sempre sui più deboli che, come questo caso dimostra, non sono i bambini, ma esseri altrettanto senzienti quali gli animali. Anche in questo caso ENPA ritiene necessario confermare la sua peculiarità operativa, che alla propaganda predilige la ricerca di soluzioni. E' in corso la definizione di un'attività di prevenzione da parte delle nostre Guardie Zoofile all'interno del parco Querini. Al tempo stesso proseguono le indagini di Polizia Giudiziaria perchè, attraverso le norme di tutela che giustamente prevedono il maltrattamento di animali quale reato penale, si individuino i colpevoli ad un fine non necessariamente solo punitivo, ma primariamente educativo".

"Un bambino" conclude Bravi "che resterà impunito per aver ucciso un coniglio imparerà la prevaricazione come stile di vita e domani sarà l'aguzzino dei più deboli: animali, donne, bambini, anziani, per lui non farà differenza".

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