A processo per avere sparso esche avvelenate in un condominio del Varesotto. L’Enpa si costituirà parte civile: finalmente si riesce a perseguire un avvelenatore

Disseminò bocconi avvelenati nelle pertinenze e negli spazi comuni del proprio condominio con il presunto obiettivo di uccidere i gatti del luogo e i felini di proprietà degli altri condomini. Per questo e per avere in tal modo causato la morte di alcuni animali, un cinquantasettenne di Tradate (Varese) è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Varese ed è chiamato a rispondere dei reati di delitto tentato (articolo 56 del codice penale) e di uccisione di animali (articolo 544 bis). Come se ciò non bastasse, il 57 enne è anche imputato dell'uccisione di un gatto di proprietà, di nome Betty, colpito mortalmente con un calcio all'addome.

Naturalmente, non appena si aprirà il processo, l'Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà in giudizio come parte civile.«E' estremamente importante che in questo caso si sia arrivati al rinvio a giudizio – commenta l'avvocato dell'Enpa, Claudia Ricci – perché di solito risulta molto difficile non soltanto individuare ma anche riuscire a processare chi sparge sul territorio sostanze atte ad avvelenare gli animali. Con la conseguenza che numerosi avvelenatori non pongono alcun freno ai loro comportamenti criminali avendo l'erronea convinzione di riuscire a farla franca».

L'auspicio dell'Enpa è che questo caso possa essere d'esempio e contribuisca a smantellare questa infondata presunzione di impunità, salvando in tal modo la vita di migliaia di esseri viventi non umani uccisi tra atroci sofferenze.

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