Giustizia: contro la proposta del Governo di rendere “non punibili” i reati a danno degli animali, mail bombing e mobilitazione delle associazioni della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente

Un “mail bombing” su governo e Parlamento e una giornata nazionale di mobilitazione, il 24 gennaio. Così la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, fondata da Lav, Enpa, Oipa, Lega Nazionale difesa del Cane e Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che oggi riunisce 34 associazioni animaliste e ambientaliste, protesta contro lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”: vero e proprio “colpo di spugna” che rischia di cancellare in un attimo dieci anni di norme penali su maltrattamenti e uccisione di animali. Tali reati, infatti, rientrano nel limite massimo dei cinque anni di reclusione per i quali, secondo il decreto, scatterebbe la non punibilità. Perciò la Federazione chiede a tutti i cittadini di inviare mail di protesta al premier Renzi, al ministro della Giustizia Orlando, ai membri delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. 
 
Se il testo fosse approvato, non potrebbero più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione, le condanne di allevatori per lo scandalo “vacche a terra” o di cacciatori per uso illegale di richiami vivi, di circensi, di organizzatori di combattimenti fra cani e di trafficanti di cuccioli. Anche i sequestri di animali sono a rischio, poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti a chi li deteneva e li maltrattava.
 
Il Giudice, infatti, dovrà tener conto della “tenuità dell’offesa” e, contemporaneamente, “della non abitualità del comportamento” dichiarando la ”non punibilità” del fatto e riducendo il tutto a una causa in sede civile per risarcimento danni. Per i reati contro gli animali come per tanti altri, dal furto all’abuso d’atti d’ufficio, dalla bancarotta semplice alla corruzione (tanto che, per quest’ultima, il Governo è corso ai ripari con un Disegno di Legge che se sarà approvato porterà da 4 a 6 anni la pena per questo reato, facendolo uscire dall’applicazione di questa norma-capestro) perché questo Schema di Decreto Legislativo, ha scritto il Governo (http://urlin.it/12ddc6), una volta approvato, “consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria”.
 
Benché parziale, la riforma del Codice penale sugli animali, realizzata nel 2004 dalla Legge 189 – con sanzioni inasprite nel 2010 dalla Legge 201 – ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro ordinamento giuridico.
 
Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”,l’Italia si arrenderà al maltrattamento degli animali, nonostante le affermazioni del Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione europea che li riconosce esseri senzienti e impegna gli Stati all’applicazione di questo principio. E’ giusto, doveroso, snellire il carico dei procedimenti giudiziari, ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi che destano allarme sociale. (19 dicembre) 
 
Della Federazione fanno parte Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa,AAE Conigli, AiutiamoFido, Amici Animali Onlu

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