Non si ferma la crescita della pagina Facebook di Enpa che a inizio dicembre ha sfondato quota 600mila iscritti e che oggi con ben 605.200 adesioni si conferma come una delle piazze virtuali più frequentate del social network. Ancora più impressionanti i dati di crescita mensile che testimoniano come la pagina della Protezione Animali, nel giro di soli quattro mesi (da fine luglio a inizio dicembre), abbia visto aumentare i propri consensi addirittura del 20%, passando da 500mila a 600mila iscritti; continuando a questo ritmo l'Enpa potrebbe presto vedere a quota un milione.
E cresce a vele spiegate anche l'account Twitter della Protezione Animali che, a poche settimane dal lancio, ha già raggiunto i 5.500 follower, con un incremento di ben mille nell'ultimo mese, pari a un sostanzioso + 20%.
Il successo “social” dell'associazione, tuttavia, non si misura in termini né di immagine né di comunicazione, ma dal punto di vista della tutela e della protezione dei più deboli. Infatti, grazie alla propria agorà virtuale ed alla “community” che si è aggregata intorno ad essa, negli ultimi due anni ben duemila “trovatelli” – spesso salvati da situazioni di terribile degrado – hanno trovato famiglia e vivranno per sempre in un un ambiente sicuro e amorevole.
Se da un lato gli strumenti social dell'Enpa hanno permesso di “svuotare” l'equivalente di dieci piccoli canili, dall'altro hanno consentito di informare una vasta platea di pubblico grandi temi animalisti e di mobilitare fette consistenti dell'opinione pubblica italiana sulle battaglia in difesa degli animali, molte delle quali sono state vinte.
“Essere social” rappresenta dunque per Enpa non soltanto un modo di operare, ma un modo d'essere; un modo di declinare la propria identità associativa, rafforzando i legami con il territorio e con quanti condividono i valori della tutela e della protezione di tutti i viventi.