Enpa e Lipu accolgono con profonda soddisfazione la presentazione di un'interrogazione parlamentare contro la pratica dei richiami vivi, indirizzata ai Ministeri degli Affari esteri, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, per cui si sono mobilitati quaranta deputati, prima firmataria Serena Pellegrino, capogruppo di SEL in Commissione Ambiente. A meno di 45 giorni dal deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia Europea, Enpa e Lipu condividono l'assoluta urgenza di adeguare le norme italiane alla Direttiva Uccelli, la cui violazione ha causato la procedura d'infrazione che grava sul diritto e sulle tasche degli italiani: infatti, come giustamente sottolinea l'interrogazione Pellegrino, la condanna comporterà sanzioni rilevanti, inaccettabili e ingiustificabili.
E' questo il momento di modificare la normativa secondo le regole comunitarie, come il Governo, del resto, si è finalmente impegnato a fare con l'ordine del giorno approvato lo scorso settembre su iniziativa della senatrice Monica Cirinnà (PD). E' stato perso tempo prezioso e sono state inflitte nuove violazioni alla Direttiva Uccelli con le delibere di Lombardia ed Emilia Romagna, contenenti ennesime deroghe, che il Governo è stato qualche giorno fa costretto ad annullare. Ciò dimostra ancora una volta quanto fossero giusti gli emendamenti presentati anche nel provvedimento in materia di competitività che ha invece introdotto una confusa modifica normativa, la quale non ha affatto risolto il problema, come dimostra l'avviso di parere motivato da parte della Commissione Europea. Emendamenti con cui diversi Gruppi chiedevano la cancellazione della barbarie dei richiami vivi; una richiesta da sempre sostenuta dal mondo animalista e ambientalista per abolire una pratica invisa, non soltanto alla stragrande maggioranza degli italiani, ma anche a buona parte del mondo venatorio.