Daini di Ravenna. L’Enpa: stop agli abbattimenti e alla “svendita” di un bene pubblico ai cacciatori

«Chiediamo ancora una volta al Presidente della Provincia di Ravenna di ascoltare i cittadini italiani e di fermare immediatamente gli abbattimenti dei daini della pineta di Classe, a Ravenna. Un periodo di fermo che consentirebbe di valutare attentamente tutte le possibili soluzioni per la gestione di questo caso, evitando così un inaccettabile sterminio di animali. Uno sterminio condannabile da un punto di vista non soltanto etico ma anche legale». Così l'Ente Nazionale Protezione Animali, che ribadisce la necessità di fermare un sanguinoso massacro e di evitare che un patrimonio pubblico – vero bene comune – non venga svenduto ai cacciatori, i quali devono essere esclusi una volta per tutte dalla gestione faunistica.
 
«La Provincia ha il compito prioritario di proteggere la vita degli animali selvatici, e quindi anche dei daini. La Provincia deve pertanto trovare strategie operative compatibili con la protezione degli esemplari di Classe, che, al pari di tutta la fauna selvatica presente sul territorio italiano,  costituiscono un bene indisponibile dello Stato. Gli amministratori pubblici, pagati da tutti i cittadini, dovrebbero dunque lavorare in questa direzione, consultando esperti e trovando le giuste strade anziché ricorrere, come da copione, al sostegno del mondo venatorio, che, con la politica degli abbattimenti (su specie reinserite dai cacciatori stessi) non ha mai risolto il “problema”».
 
Invece, sembra che tutto ormai sia stato deciso e che l'unico obiettivo da perseguire sia quello di “svendere” i daini a beneficio delle doppiette sia l’obiettivo da perseguire. «Speriamo ovviamente di sbagliarci – conclude l'Enpa -. Il diritto alla vita degli animali è sempre prioritario, così come ormai stabilito da fonti di diritto nazionale e internazionale. Vogliamo sperare che le voci dei cittadini e che le regole del buonsenso inducano la Provincia a ritornare sui propri passi con una moratoria sugli abbattimenti». 
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