L’ENPA DI CATANIA DENUNCIA: I RANDAGI NON VERRANNO PIU’ SOCCORSI NELLA CITTA’ ETNEA IL SERVIZIO E’ SOSPESO

Dal 1° novembre il servizio di cattura, ricovero e assistenza ai cani randagi è sospeso. Lo comunica il responsabile dell'Ufficio Progetto Animali del Comune di Catania Con nota n. 351501 del 31 ottobre 2014. Quindi tutti gli animali da soccorrere rimarranno a morire sull'asfalto.
 
Non si tratta di un fatto improvviso: infatti, da molto tempo la Sezione Enpa di Catania aveva reso note le "fantasiose" trovate di un funzionario comunale di Catania per evitare la sospensione di quello che è un servizio primario per la città. E' del 20 ottobre l'avviso – firmato proprio da questo funzionario – che, se non si fosse provveduto a garantire la necessaria copertura finanziaria, l'unico canile disposto a concedere una manciata di box ai randagi catanesi, avrebbe interrotto anche i pochi ingressi per i quali si era reso disponibile.
 
Per il territorio etneo, del resto, gli ultimi mesi sono stati veramente difficili a causa delle vicende in cui sono stati coinvolti i canili Nova Entra, prima sequestrati e poi restituiti dal Tribunale del Riesame al proprio gestore. Gestore al quale i volontari Enpa di Catania hanno espresso la loro riconoscenza per avere curato gratuitamente molti animali bisognosi e in tal modo tamponato i disservizi di istituzioni e autorità catanesi.
 
«Naturalmente, in un contesto così critico ci siamo attivati anche noi – dichiarano i volontari Enpa di Catania -. E' assurdo che una città come la nostra gestisca il problema randagismo con i soli pochi posti, appena una ventina, resi disponibili dall'unico canile disposto a prendere i cani di Catania. Il tutto con buona pace delle rassicurazioni più volte fornite dalle istituzioni, secondo cui la situazione era sotto controllo.» Al riguardo, l'Enpa di Catania ricorda come la questione canile comunale continui ad essere bloccata, malgrado l'avvicendarsi di primi cittadini e di giunte comunali. Lo stesso Bianco, segnalano i volontari catanesi, ogni tanto "tuona" ma poi non prende alcuna iniziativa concreta. «E' la logica "dell'armiamoci e partite" – attacca l'Enpa di Catania -. E così alle numerosissime emergenze cittadine, bisogna ora aggiungere anche quella legata alla resa dell'Ufficio Progetto Animali e Randagismo del Comune di Catania.»
 
Insomma, se si considera che la cura e l'assistenza agli animali è stata sempre delegata al buon cuore dei soccorritori, i quali, anche in tempi non strettamente emergenziali, dovevano provvedere essi stessi alla messa in sicurezza degli animali bisognosi, ben si comprende quali difficoltà debba oggi incontra chi vuole tutelare e proteggere gli animali in una città come Catania.
 
«Siamo in presenza di veri e propri corsi e ricorsi storici – concludono i volontari -. Di certo da adesso sarà ancora più dura cercare di tamponare la situazione senza mezzi e senza struttura. Intanto attiveremo il prefetto poiché è palese che siamo in presenza di una violazione della Legge e riteniamo vi siano gli estremi per configurare l'interruzione di pubblico servizio.»
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