Il proprietario di un negozio di animali di Fiumicino (Roma) è indagato perché sarebbe responsabile del trasporto – l'ennesimo – e dell'importazione illegale di cuccioli di cane, movimentati sul territorio UE nonostante avessero un'età inferiore al minimo legale di tre mesi e quindici giorni. Il proprietario dell'esercizio commerciale, constata l'Enpa, avrebbe dunque reiterato il medesimo tipo di reati, tanto crudeli quanto incompatibili con un Paese civile. Per questo, l'Ente Nazionale Protezione Animali esprime profonda gratitudine a tutte le persone che si sono intervenute per porre fine a tali atti – gravissimi e illegali – contro gli animali; al comandante della Stazione dei Carabinieri di Fiumicino, il Dottor Barresi, e al Capo del Nirda del Corpo Forestale dello Stato, la dottoressa Vantini, che hanno prontamente disposto il sequestro dei cuccioli di cane.
Presso la stessa attività commerciale di Fiumicino erano già intervenuti, nei mesi scorsi, il Nirda e il nucleo Guardie Zoofile Enpa di Roma, i quali effettuarono un altro sequestro contestando i medesimi reati.
Di fronte al reiterarsi di tali fatti, che secondo l'associazione sarebbero incontestabili, l'Enpa ha formalmente richiesto al Comune di Fiumicino l'immediato ritiro della licenza commerciale del negozio di animali, considerando che anche solo un episodio di violazione della normativa vigente, che abbia come riferimento i reati contestati, è sufficiente ad una amministrazione per agire in tal senso, tanto più se essa si definisce sensibile ed attenta ai diritti degli animali. E' dunque fondamentale che il Comune di Fiumicino si attivi con urgenza e con provvedimenti concreti per impedire ulteriori reiterazioni di attività illegittime e gravemente lesive dei diritti animali.
L'Enpa, coinvolta dal Nirda nelle attività di affido dei cuccioli, ricorda che per fermare il traffico illecito di animali, e quindi il loro maltrattamento, è essenziale evitare di acquistare esseri viventi. Chiunque volesse condividere la vita con un animale può rivolgersi alle tantissime strutture gestite dall'Enpa o da altre associazioni, che, ogni giorno si prendono cura instancabilmente di migliaia di animali abbandonati che attendono solo di essere accolti in una famiglia.
Al contrario, le “fattorie dei cuccioli”, che sono diffuse soprattutto nei Paesi dell'Est e che sono fonte di arricchimento per allevatori e mercanti senza scrupoli, nascondono tragiche e drammatiche verità: gabbie piccolissime accatastate l'una sull'altra nelle quali sono costrette le fattrici; cagnette obbligate a riprodursi in continuazione e detenute all'interno di magazzini e capannoni bui e freddi; elevata mortalità, che non rappresenta un problema per chi ragiona sulle leggi dei grandi numeri e senza alcun rispetto della vita e dei diritti animali. In questi Paesi dove fioriscono le “cucciolandia” non esistono controlli adeguati e soprattutto norme a tutela degli animali. Per questo si puo' e si deve spezzare la schiavitù degli animali non comprandoli, ma adottandoli.