Alle ore 20 del 4 Maggio, una cagnolina è stata trovata all'interno del piano garage della Moby in partenza per Piombino. Dopo aver dato l'annuncio ai clienti presenti sui ponti superiori, nella convinzione si trattasse di un animale di qualche turista in transito, il cane – secondo quanto rende noto la Sezione Enpa dell'Isola d'Elba – sarebbe stato lasciato, dagli addetti della Moby, sulla banchina. In questo modo sarebbero state compiute ben due violazioni: la prima relativa alle norme circa la segnalazione e la richiesta d'intervento della Polizia Locale per il recupero dell'animale, la seconda relativa al reato di abbandono di animale.
Se la vicenda non ha avuto conseguenze più gravi è solo grazie alla sensibilità di una turista abituale dell'Isola: il cane infatti è stato preso da un amico della signora e portato al sicuro dai “pericoli della strada”. La turista ha poi chiamato la sezione elbana dell'Enpa per segnalare l'accaduto e per chiedere supporto ad individuare chi avesse smarrito il povero animale.
E così tutta la mattinata del 5 Maggio è trascorsa in un un susseguirsi di chiamate tra Enpa, Polizia Locale, Asl (risultata non raggiungibile) e la persona che aveva in custodia la quattro zampe. Persona che si è presentata tempestivamente al Comando dei Vigili per denunciare il ritrovamento dell'animale chiedendo, contestualmente, di verificare se avesse il microchip, attivando le procedure di identificazione. La Polizia Locale, invece, si è limitata a comunicare che il lettore di microchip non era funzionante e non si è neanche preoccupata di raccogliere i dati personali del segnalante qualora – come poi puntualmente accaduto – il proprietario dell'animale si fosse rivolto agli agenti per denunciarne lo smarrimento.
Un disservizio – rimarca la Sezione Enpa dell'Isola d'Elba – che è lo specchio del disinteresse della maggioranza delle amministrazioni isolane per la questione “animali”. A rendere la cosa più grave è il fatto che ci si trovi alla vigilia della stagione turistica che vede numerosi villeggianti accompagnati dai propri amici a quattro zampe. «E' un boomerang che non tarderà a far sentire i propri effetti – commentano i volontari – anche perché raccogliamo costanti lamentele di coloro che per vari motivi si ritrovano a dover ricorrere all'aiuto di chi di competenza».
Nel frattempo il cane è stato condotto presso un veterinario di Portoferraio, che ha verificato la presenza del microchip. Grazie ad un secondo incrocio di chiamate (reso possibile dalla reperibilità veterinaria) tra il medico di turno, contattato dalla proprietaria del cane, ed Enpa è stato possibile far rientrare a casa la bella cagnolina.
Ancora una volta la solerzia e il senso di responsabilità di privati cittadini, di Enpa e dei veterinari isolani ha consentito di uscire da un apparente vicolo cieco.