Re Juan Carlos, che non mancò di farsi fotografare vicino al corpo senza vita di un elefante da lui stesso ucciso durante una battuta di caccia in Botswana, non passerà alla storia come una monarca zoofilo. Anzi, proprio quell'episodio, tanto più deprecabile in quanto all'epoca il sovrano era anche presidente onorario del Wwf spagnolo, gli alienò l'appoggio e le simpatie di una fetta consistente dei suoi sudditi e dell'opinione pubblica internazionale. «Per questo – commenta l'Ente Nazionale Protezione Animali –, auspichiamo che, con la successione, la corona di Spagna dimostri ben altra attenzione e sensibilità nei confronti degli animali. In particolare, nell'augurare buon lavoro a Felipe VI, che siamo certi non replicherà le iniziative anacronistiche e desuete del suo precedessore, vorremmo esprimere al nuovo sovrano la preoccupazione degli italiani, condivisa anche dalla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica europea, per il dramma delle perreras.»
«Ci auguriamo con tutto il cuore che il nuovo Re prenda una posizione finalizzata a cambiare il modo in cui il randagismo viene gestito nel suo Paese. E che si esprima anche sull'intollerabile violenza perpetrata ai danni dei tori all'interno delle corride, seguendo così l'esempio di chi proprio in Spagna ha avuto il coraggio e la determinazione di fermarle. Questi – prosegue l'Enpa – sarebbero dei meravigliosi segnali di rottura con il passato; la conferma che a Madrid per gli animali è iniziato un nuovo corso.»