Lo scorso fine settimana è arrivata alla sede dell’Enpa di Monza la segnalazione relativa ad un cucciolo di pastore tedesco, detenuto in una ditta dismessa piena di macerie a Lissone (Monza e Brianza). Due volontari del nucleo anti-maltrattamento, così allertati, si immediatamente sono recati sul posto per effettuare un sopralluogo nell’area segnalata, che, di primo acchito, appariva come un’azienda abbandonata. All'interno della quale hanno trovato due capannoni vuoti, evidentemente in fase di ristrutturazione, con cumuli di macerie. Ma si trattava, tuttavia, solo di un'impressione poiché nei due edifici c'era del movimento: una decina di operai cinesi che lavoravano su altrettante macchine da cucire.
A “fare gli onori di casa” è stato un grazioso cuccioli di pastore tedesco di quattro mesi, leggermente sottopeso, che ha accolta i volontari dell'Enpa. Il cane era di proprietà di una ragazza cinese, la quale ha informato gli operatori della Protezione Animali brianzola che il quattro zampe, una femmina di nome Wang, era stato acquistato qualche giorno prima da un allevamento di Pavia. L'animale risultava essere tenuto in condizioni inidonee sia a causa dei lavori in corso sia per la presenza di detriti. La cucciola, inoltre, non avendo a disposizione giochi o altri passatempi, stava mangiando un materasso di gommapiuma, rischiando il soffocamento. Sprovvista di microchip e documenti, la cagnetta non aveva neanche una cuccia.
La proprietaria è stata richiamata per le modalità di detenzione assolutamente non in linea con le esigenze di benessere psicofisico dell’animale; le sono state spiegate le lacune di gestione e le sono state date tutte le informazioni e delucidazioni relative alle leggi italiane di cui non sapeva nulla. E' stata inoltre diffidata dal prendere qualsiasi altro animale. La cagnetta è stata ritirata e portata al canile intercomunale di Monza dove, dopo un'accurata visita veterinaria e l'applicazione del microchip, potrà essere adottata.
Le autorità competenti verranno informate della presenza della fabbrica al fine di poter verificare che sia tutto a norma di sicurezza.