Tre regioni coinvolte (Lazio, Abruzzo, Molise); dodici comuni interessati; undici volontari mobilitati; due settimane di interventi. E' l'operazione straordinaria antirandagismo, che, promossa da Enpa e Parco Nazionale d'Abruzzo e supportata dai Servizi Veterinari ASL, dai Servizi veterinari Regionali e dai Comuni, prende il via venerdì 19 settembre dal comune di Pescasseroli (L'Aquila) e che impegnerà il Nucleo di Intervento Nazionale della Protezione Animali in attività di prevenzione all'interno del Parco, fino alla fine di settembre.
Guidati dal responsabile del Servizio Nazionale Guardie Zoofile e della task force della Protezione Animali, Antonio Fascì, undici volontari – tra cui Giovanni Ferrara, insieme al veterinario del Parco Leonardo Gentile – si alterneranno sul campo al fine di individuare, vaccinare, microchippare (intestandoli al Comune di appartenenza) i cani randagi sul territorio.
L'obiettivo di questo progetto, che per Enpa e Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise rappresenta una prima assoluta, è quello di contribuire a mantenere in equilibrio gli ecosistemi di un territorio, tanto prezioso e ricco di biodiversità quanto delicato, qual è appunto il Parco d'Abruzzo. Spiega Antonio Fascì: “ Sono sicuro che le sinergie che si andranno a creare con tale importante e positiva esperienza potranno rappresentare un modello esportabile anche in altri contesti”. Della medesima opinione il veterinario del Parco, Leonardo Gentile che ha aggiunto: “E' possibile tutelare e proteggere animali di particolare pregio, a cominciare dall’orso bruno marsicano, ragione stessa dell’esistenza del Parco, favorendo la convivenza tra fauna selvatica e animali d'affezione nel rispetto delle leggi”.