«Esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per l'eccellente lavoro svolto dal Corpo Forestale dello Stato che avrebbe individuato l'uccisore dell'orso a Pettorano sul Gizio.» Lo dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: «Il nostro ufficio legale sta seguendo passo dopo passo lo svolgersi delle indagini ed è pronto ad agire nelle sedi appropriate contro chiunque abbia compiuto questo crimine.»
A fronte di tale gravissimo e inaccettabile episodio di bracconaggio, compiuto ai danni di una specie particolarmente protetta, l'Enpa torna a chiedere la creazione di presidi di sorveglianza del CFS a tutela della fauna selvatica e la sospensione dell'attività venatoria in tutti gli ATC confinanti con il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Più in generale, in vista dell'apertura della stagione venatoria 2014/2015, l'Enpa sottolinea la necessità di adottare il provvedimento della sospensione dell'attività venatoria almeno in tutte la aree dove si verifichino casi di bracconaggio.
Ma l'Enpa chiede anche a tutti coloro i quali svolgono incarichi pubblici o di interesse pubblico di porre fine alla guerra contro la fauna selvatica e di non lanciare più proclami allarmistici circa una presunta pericolosità dei selvatici, che non trova peraltro riscontro nella realtà. Tali proclami prefigurando comportamenti contrari alla legge, possono rappresentare una vera e propria istigazione a delinquere, «che – osserva l'Enpa – non mancheremo di denunciare nelle sedi opportune.»